San Nasone. Se lo cercate nel Martyrologium Romanum non ne troverete traccia.
Questo però non vuole dire che non esiste. È un santo romano a cui i romani e i turisti sono molto riconoscenti e nelle calde giornate estive è sinceramente invocato e avidamente cercato. In città si manifesta spessissimo: può apparire in mezzo a una piazza, oppure in qualche angolo nascosto della vecchia Roma; a volte non si fa vedere subito, anche perché coperto dalle onnipresenti infestanti automobili, allora emette un gorgoglio per attirare l’attenzione e invitare il passante a cercarlo. Generalmente assume la forma di un cilindro di ghisa alto più o meno un metro alla cui metà sporge una protuberanza curvilinea dalla quale fuoriesce un nettare celestiale che il nostro santo, protettore degli assetati, distribuisce a piene mani: l’acqua di Roma, la “più bbona der monno”, sempre fresca e rinfrescante, saporita, disponibile e soprattutto “gratise”! Intorno a lui, nelle calde giornate estive, gente accaldata si accalca per ricevere il suo prezioso nettare. C’è chi riempie una bottiglietta, chi beve usando un bicchiere, chi mette una mano a conca e da quella beve. C’è infine il romano verace che, con l’aria di quello che “mo’ ve faccio vede io”, tappa il foro d’uscita dell’acqua e beve dallo zampillo che esce dal forellino posto circa a metà del “nasone”. Avrete tutti capito che sto parlando della mitica fontanella romana, “Er Nasone”, un dono della nostra città a tutta la varia umanità che ci vive, ci lavora o la visita.
Continua così, supera le informazioni stile guida turistica , che ci piaci! La PROF
RispondiEliminadavvero interessante, questa cosa!! San Nasone è un mito per noi romani, invidiato davvero da tutto il mondo, direi........
RispondiEliminaEd è davvero carina questa descrizione, molto originale!!