THE RECLUTANT, dal Festival del Cinema di Venezia per Photarts
Dopo il successo di "Monsoon Wedding", che aveva vinto il Leone d'oro nel 2001, la regista indiana Mira Nair torna con un thriller politico, "The Reluctant Fundamentalist". Tratta dal celebre romanzo di Mohsin Hamid, tradotto in 25 lingue, la pellicola racconta la storia di un giovane pakistano, interpretato da Riz Ahmed, che fino a quel maledetto 11 settembre 2001, aveva davanti a se un brillante futuro da analista finanziario a Wall Street. Poi da quel giorno, la sua vita, come quella di tanti altri americani, è cambiata per sempre. Ma il suo dolore non si è limitato alla tragedia che ha sconvolto il mondo del XX secolo; quella stessa America che gli aveva dato un lavoro e una vita migliore, lo ripudia, lo comincia a guardare con sospetto, continuando a perseguitarlo anche quando il giovane è costretto a far ritorno in Pakistan. Fino a quel momento la vita gli aveva sempre sorriso: un buon lavoro, l'amore per la bella e maledetta Erica, artista tormentata interpretata da una bruna Kate Hudson. Poi, la catastrofe. E niente sarà più come prima. Il film, che ha aperto la 69esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, è fuori concorso, ma ha ricevuto numerosi consensi ed applausi dopo le oltre due ore di programmazione.
A presentare il film al Lido di Venezia sono intervenuti la regista, Kate Hudson (tornata biondissima) e Liev Schreiber, che interpreta nel film il giornalista Bobby.
"The Reluctant Fundamentalist" è un richiamo alla globalizzazione e un'accusa forte contro tutti quei pregiudizi che ancora continuano a sopravvivere nel mondo occidentale. D'altronde Mira Nair è attenta a questo tipo di questioni sociali fin dall'inizio della sua carriera dietro la cinepresa; come lei stessa ha sottolineato: "Il vero Pakistan non è conosciuto da nessuno al mondo" e sostiene che bisognerebbe: "superare la miopia che separa oggi l'Occidente dall'Oriente". Proprio pochi giorni prima di quell'evento epocale la regista aveva vinto il Leone d'Oro, vittoria rovinata da quell'imminente tragedia; ora torna a Venezia per ricordare quei giorni terribili e per far sì che non vengano dimenticati.
"The Reluctant Fundamentalist" è un richiamo alla globalizzazione e un'accusa forte contro tutti quei pregiudizi che ancora continuano a sopravvivere nel mondo occidentale. D'altronde Mira Nair è attenta a questo tipo di questioni sociali fin dall'inizio della sua carriera dietro la cinepresa; come lei stessa ha sottolineato: "Il vero Pakistan non è conosciuto da nessuno al mondo" e sostiene che bisognerebbe: "superare la miopia che separa oggi l'Occidente dall'Oriente". Proprio pochi giorni prima di quell'evento epocale la regista aveva vinto il Leone d'Oro, vittoria rovinata da quell'imminente tragedia; ora torna a Venezia per ricordare quei giorni terribili e per far sì che non vengano dimenticati.
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