domenica 12 dicembre 2010

TERTIO MILLENNIO FILM FEST


Si è conclusa lo scorso 10 dicembre la XIV edizione del Tertio Millennio Film Fest, organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, presieduta da monsignor Dario E. Viganò, in collaborazione con il Progetto Culturale della Conferenza Episcopale Italiana, sotto l'alto patronato del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e del Pontificio Consiglio della Cultura. Da oltre 10 anni il festival, dedicato quest’anno al tema delle "Frontiere generazionali”, propone, tra proiezioni e convegni, una riflessione sul difficile dialogo tra le diverse generazioni analizzando, grazie al cinema, le profonde trasformazioni che la società contemporanea è costretta ad affrontare e che, spesso, lasciano impreparati proprio i più giovani.
Il titolo “Frontiere generazionali”, spiega Monsignor Viganò, “racchiude pienamente il senso di domande che nessun cineasta, indipendentemente dalla sua provenienza geografica, può permettersi di escludere: quanto è difficile per i giovani oggi inserirsi sia nella società che nel mondo del lavoro? Quanto questo mondo, governato dalle leggi del profitto, ci allontana dai valori familiari e dalle tradizioni?” Scopo quindi di questa edizione 2010 è di riflettere, attraverso il cinema che da sempre è legato alla contemporaneità, su questo difficile rapporto dei giovani d’oggi con il presente, raccontandone il loro mondo, il loro disagio, le loro difficoltà. Il festival si è svolto dal 7 al 10 dicembre al Cinema Trevi di Roma. E quest’anno ha presentato una novità: è stato preceduto da una tavola rotonda che anticipa i temi delle proiezioni, fornendo un’occasione per riflettere, insieme a studiosi e registi, sulle generazioni a confronto. Per quanto riguarda la serata conclusiva, a salire sul palco e a ritirare il premio sono stati: Patrizia Wacher che ha ritirano il premio “Diego Fabbri” come miglior saggio di cinema con “Papà Leo”, per aver raccontato attraverso la storia del padre, impresario degli anni ’60 e ’70, un momento così importante del cinema italiano; Cristiana Capotondi Premio Navicella- Fiction per riuscire sempre a calarsi in personaggi sempre nuovi tra cinema e tv, e a Fabrizio Gifuni, per aver dato grande prova di attore e capacità mimetica nella “Città dei matti”. Altro premiato è stato “Noi credevamo” di Mario Martone con il Premio Navicella- Cinema italiano, per aver mostrato un affresco sul Risorgimento e melodramma potente. Infine premiato anche Alexandre Desplat, Premio Colonna Sonora, per riuscire a comporre incredibili composizioni, sempre diverse e perfettamente intonate al progetto a cui si accompagnano (l’ultima sua creazione premiata è stata la colonna sonora di “L’uomo nell’ombra” di Roman Polanski).

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