nasce nel 1902 a Città del Messico da Manuel
Alvarez Garcìa e Soledad Bravo. Figlio d'arte, eredita la passione per
la pittura e la fotografia dal padre. A soli dodici anni abbandona il
corso di studi regolare per lavorare come contabile al Dipartimento del
Tesoro, chiamato ad aiutare la patria durante la Rivoluzione Messicana.
Segue i corsi serali di Musica e Arte presso
l'Accademia di San Carlos. Nel 1915 circa inizia a sperimentare con una
macchina fotografica avuta in prestito dal padre di un amico,
sviluppando le pellicole in una camera oscura di fortuna realizzata in
casa.
Il 1923 segna il vero incontro con la
fotografia: Alvarez Bravo conosce infatti il fotografo tedesco Hugo
Brehme, che lo convince a comprarsi un proprio apparecchio fotografico.
Nel 1925 sposa Lola Martinez de Anda, che diventerà ella stessa
fotografa e dalla quale avrà un figlio che seguirà le stesse orme dei
genitori. All'inizio si dedica alla fotografia pittorialista, ritraendo
conoscenti, ma presto la abbandona e rinnega, attratto da quel clima
culturale ed artistico che permeava il Messico in quegli anni.
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Nel 1927 conosce Tina Modotti, grazie alla quale
ritrae i pittori muralisti, e che lo convincerà nel '31 ad abbandonare
del tutto il lavoro statale per diventare fotografo a tempo pieno. Gli
anni '20-'30 sono per il Messico un periodo di grande fermento sociale
ed artistico ed Alvarez Bravo ha la possibilità di conoscere e
collaborare con figure di spicco del panorama messicano e non solo:
frequenta e collabora con Frances Toor, Sergei Eisenstein, Luis Buñuel,
Henri Cartier-Bresson e André Breton . Nel frattempo insegna fotografia
alla Scuola Centrale di Arti Plastiche, e nel 1932 ottiene la sua prima
mostra personale.
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Dopo un breve periodo negli Stati Uniti torna in
Messico. Negli anni '40-'50 la fama di Alvarez Bravo è ormai
consolidata, e lui si dedica ad una quantità di progetti:insegna
fotografia e fa il cameraman al Sindacato dei Lavoratori della
Produzione Cinematografica, apre un negozio di attrezzature
fotografiche, insegna all’Istituto Cinematografico Messicano e al Centro
Universitario di Studi Cinematografici. Avrà intanto altre due mogli:
Doris Heydin e Colette Urbachtel, fotografa e sua collaboratrice.
Riceve negli anni a seguire molti
riconoscimenti, tra cui il Premio Sourasky nel 1974 e il Master of
Photography Award dell’International Center for Photography di New York
nel 1987. Passa gli ultimi anni della sua vita a Coyoacàn, vecchia città
coloniale ormai entrata a far parte di Città del Messico, dove muore a
100 anni nel 2002.
Fonti dalla rete:
www.wikiartpedia.com,
www.arte-mexico.com,
www.artnet.com
le immagini sono soggette a copyright
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