“Se sei così, ti dico sì” è la storia di Piero Cicala (Emilio Solfrizzi), un ex cantante che ha avuto un gran successo nel 1981 con una sola canzone: “Io, te e il mare”. È una meteora, come si direbbe oggi, e dopo quella grande canzone, vincitrice del disco d’oro peraltro, lui e il suo gruppo, “I Magnifici C.C:C.”, non hanno saputo gestire questa sfolgorante fortuna e se la sono vista svanire dalle mani. Inoltre Cicala aveva scritto un’altra canzone, più melodica e adatta ad un pubblico diverso, “Amami di più” ma che non avrà nemmeno la possibilità di esibirsi sul palco di Sanremo, causando la definitiva crisi e lo scioglimento del gruppo. A sconvolgere la vita del povero Cicala, che oggi fa il cuoco e cameriere nel ristorante della ex moglie, nel piccolo paesino di Savelletri nella sua amata Puglia, è l’arrivo di un agente che lo vuole a tutti i costi come ospite della trasmissione “I migliori anni”. Dopo vari rifiuti e altrettanti tentativi di convincimento, alla fine scatta in Cicala la voglia di riscatto e, dopo essere tornato il cantante che era (e non “o cammerere”), dopo aver rispolverato il suo vecchio look, parte alla volta di Roma. Nel lussuoso albergo che lo ospita incontra e si scontra con Talita Cortès (Belén Rodríguez), affascinante icona del terzo millennio, bellissima e giovanissima ragazza sudamericana a Roma per promuovere il suo nuovo profumo, Talita’s Secret. Anche se Piero la vede come una marziana e Talita crede che sia un cantante famoso, tra i due scatta una strana complicità dolce-amara che diventa un vero e proprio confronto sui diversi modi di affrontare la vita e il successo, da una parte c’è chi l’ha bruciata in un solo episodio, dall’altra chi l’amministra con cura. Ma alla fine quello che conta davvero è il talento, non il gossip o l’inutile. E, nonostante tutto, bisogna trovare la forza per ricominciare…Con la regia di Eugenio Cappuccio, il film esce il 15 aprile in contemporanea con l’attesissimo film di Nanni Moretti e, a chi chiede in conferenza stampa se temano la concorrenza con Habemus Papam, risponde secco Antonio Avati, produttore e ideatore del film: “Habemus Papam? E noi Habemus Belén!” Solfrizzi racconta con entusiasmo e divertimento questa sua esperienza, di come abbia amato il personaggio di Piero Cicala: “Mi ha impegnato molto anche a tavola, visto che sono ingrassato 8 chili per interpretarlo; inoltre ogni giorno mi ci volevano almeno 3 ore di trucco. È uno di quei personaggi che ogni attore dovrebbe incontrare nella sua vita; all’inizio della mia carriera, facendo spettacoli nella provincia pugliese, mi è capitato spesso di incontrare questi tipi. Al giorno d’oggi i vinti fanno audience e proprio per questo certe trasmissioni ricatapultano questi personaggi in tv e li mostrano accanto a filmati di 30 anni prima: spesso questo ambiente è impietoso e crudele, forse sarebbe più bello che qualcuno lo racconti”. Anche Belén, alla sua prima esperienza cinematografica, dopo il cameo nella fiction di Montalbano, parla della sua Talita, cinica e superficiale che sembra una copia di Paris Hilton: "Anche se sto lavorando molto in questo periodo io non sono come lei, io sono una persona normale, non una diva. Il mio personaggio nel film è frivolo, io invece ho dei valori e un gran rispetto per il prossimo, odio la superbia e voglio fare una carriera seria: il mio cuore è certamente più grande del mio lato B”. Un merito particolare va a Emilio Solfrizzi e la sua“Io, te e il mare”, da lui scritta e interpretata: un vero tormentone che, con la sua giacca tutta lurex e pailettes, con in aggiunta le spallone, gli occhiali tipo Ray-ban alla Tony Hadley nei tempi migliori fa davvero rivivere l’atmosfera e i suoni degli anni ’80,
lunedì 14 novembre 2011
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