C’era grande attesa al Teatro Vascello, che ha fatto da cornice ad un evento unico: lo spettacolo della compagnia di ballo del Teatro “Teresa Carreño”, uno dei complessi culturali più importanti dell’America Latina ed il più celebre del Venezuela. Lo spettacolo è suddiviso in sette balletti che si sono elegantemente susseguiti, concedendo a tutti i presenti piacere per la vista e per l’udito. Il primo balletto è stato “Texturas”, caratterizzato da movimenti sinuosi e atmosfere sobrie, con un girotondo finale che va ad esaltare il crogiolo di razze ed etnie. A seguire le note di Puccini accompagnano “Passion”, passo a due contraddistinto da un crescendo di emozioni che esprimono la passione in ogni sua forma e con tutti i suoi risvolti. Rimanendo in tema di passioni amorose arriviamo alla terza (famosissima) esibizione: “Romeo e Giulietta” che, in un’esplosione di pathos, esprime la forza dell’amore che travolse i più celebri amanti della letteratura shakespeariana. I ballerini, abili a interpretare i loro ruoli anche grazie ad una potente espressività facciale, esaltano il trionfo dell’amore trasognato e struggente. Il richiamo all’impeto amoroso è forte anche in “Espartaco”, l’opera più importante del realismo sovietico. L’esibizione esprime il dolore della separazione tra Spartaco e la moglie Frigia, che in un’escalation di disperazione sembra quasi arrendersi alla sofferenza di perdere il suo uomo, accasciandosi tra le sue braccia per un ultimo straziante saluto. Atmosfere più cupe accompagnano, invece, “ Punto de quiebre”, dove un gruppo di donne interpreta la forza che deriva dalla femminilità stessa, con coreografie molto dinamiche ed piene di tensione. Dopo una breve pausa è la volta di “Herencias”, una coreografia di danza contemporanea che racconta l’incontro tra il Vecchio ed il Nuovo mondo e la loro conciliazione finale in un epilogo totalmente imprevisto. “Guaraira repano” è la degna conclusione di uno spettacolo caratterizzato da coreografie intense e da una forte espressività dei suoi interpreti, impeccabili nella sincronizzazione di ogni movimento e stato d’animo. La chiusura è così un omaggio a Caracas, ai suoi colori, alla sua allegria malcelata, alla sensualità delle sue donne. La compagnia del Teatro “Teresa Carreño”, a lungo applaudita dal pubblico presente al Teatro Vascello, farà tappa anche a Venezia, Bari e Lecce per uno spettacolo che coinvolgerà anche gli spettatori più diffidenti grazie al talento dei suoi interpreti e all’intensità delle sue coreografie.
lunedì 21 novembre 2011
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