Quello che si percepisce guardando questo film è un desiderio di tenerezza, la voglia di raccontare la semplicità di un uomo in tutta la sua naturale capacità di sorprendersi. “Notizie degli scavi” in uscita il 29 aprile è l'ultimo film di Emidio Greco. Tratto dall'opera di Franco Lucentini del 1964 da cui riprende fedelmente il testo, è una pellicola delicata. Fatta di riflessioni, di inquadrature che insistono sui dettagli con un fare che sbircia tra le emozioni del protagonista, Giuseppe Battiston, magistrale nell'interpretazione del gentile Professore. Il garbo con cui la macchina da presa muove tra gli spazi, negli sguardi, sul paesaggio delinea un'estetica di studio quasi, “un esercizio di stile” come afferma lo stesso regista. È una storia non storia. La narrazione procede per parole non dette, per sospensioni che esprimono molto, se non tutto. La scena apre con questo omone dall'aspetto un po' goffo, con un'espressione che racconta chiaramente il suo viaggio psicologico, l'astrazione da un reale che non gli appartiene. Il suo ruolo è quello di un tuttofare presso una casa vagamente equivoca, abitata da alcune donne e dalla Signora, la padrona interpretata da Iaia Forte. Un po' tenuto a distanza e un po' forse come mascotte, come rifugio dallo squallore di una vita cruda e angosciosa, il Professore segue la gestione della casa facendo i servizi e le commissioni che gli vengono quotidianamente assegnate. E proprio nella routine di una delle sue giornate si ritrova a dover recapitare un'informazione alla Marchesa, Ambra Angiolini, ricoverata all'Ospedale San Filippo Neri dopo essersi sparata. I due si incontrano nella stanza, parlano e spesso ognuno segue il proprio pensiero, ma si comprendono. Come due bambini che timidamente dapprima iniziano a giocare insieme, nasce un legame semplice e dolcissimo. Il film cresce poi nello scorgere i ruderi antichi di Villa Adriana a Tivoli: il Professore ci arriva in una calda giornata estiva quando, accompagnando la Marchesa e la “collega” Gina da alcuni clienti, girovaga tra i resti aspettandole. È qui che l'occhio del regista si sofferma con più poesia. I silenzi, il verde, il respiro della storia e la passeggiata curiosa del Professore. Si apre un universo passato e nuovo al tempo stesso, sconosciuto e affascinante. Un itinerario unico e tutto da ammirare, in cui la mente può viaggiare e lasciarsi abbracciare, in cui tutto è racconto silente di un mondo da visitare. Incantevoli e adattissime le musiche di Luis Bacalov che accompagnano ogni attimo della scoperta. Un film non scontato e che lascia spazio a intuizioni personali.
lunedì 14 novembre 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento