lunedì 14 novembre 2011

L'ANTICO DUBBIO CON FRANCESCA NUNZI E MARCO SIMEOLI

Si può ridere a crepapelle in una commedia dove si parla di un evento così “delicato” come la natività senza assistere ad uno spettacolo né bigotto né blasfemo?? La risposta è assolutamente sì, se i protagonisti dello spettacolo “L’antico dubbio” sono Francesca Nunzi e Marco Simeoli, compagni di “avventura” fin dai tempi del gruppo dei Picari. La storia, scritta e ben diretta da Francesca Nunzi, parla proprio della natività e del cammino verso Nazareth che Maria e Giuseppe devono compiere. A metà strada tra l’antico e il moderno, la parodia dei due bravissimi attori è davvero riuscitissima: recitata in un napoletano maccheronico, Maria “ciancica” e sputa bruscolini tutto il tempo, continua a rassicurare il suo sposo sull’importanza del “progetto divino” e soprattutto critica insistentemente il povero falegname di mettere i calzettini bianchi con l’infradito! Dal canto suo, il povero Peppino è preso dai dubbi riguardo la paternità del bimbo che Maria porta in grembo ed è esasperato dai continui sbalzi ormonali della sua adorata Madonna. I due viaggiano in sella ad un ciuccio parlante cavalcandolo come fosse una Harley-Davidson.
“Lo spettacolo è una vera picarata”, come lo definisce la stessa Francesca Nunzi, per sottolineare lo stile goliardico ed ironico che caratterizzava il gruppo. “Il nostro è un divertimento puro, ci fa bene tornare a fare gli scemi in scena, quasi un voler tornare ai nostri primi spettacoli visto che tutti e due veniamo da importanti e impegnativi lavori”. (Marco è in tournée da due anni con Aggiungi un posto a tavola dove interpreta uno straordinario Toto e Francesca è stata l’indiscussa protagonista de La Tosca al Teatro Greco). “Qui siamo molto più liberi”, racconta Marco, “e la bellezza di questo spettacolo è proprio la libertà di dire e fare ciò che ci viene spontaneo e che in altri contesti non possiamo davvero fare. Noi siamo picari dentro. Negli altri contesti ci teniamo, qui inventiamo e improvvisiamo sempre”. Il clima di assoluta simbiosi si respira anche nei loro discorsi: “Questa cosa la potevo fare solo con Marco! Non è facile trovare degli attori che sono disposti a divertirsi, a ridere e scherzare in scena, mettendoci lo spirito giusto”, racconta divertita Francesca. “Io scrivo tanti racconti; questo mi divertiva particolarmente e mentre lo scrivevo pensavo proprio a Marco, mi immaginavo un Giuseppe che parlasse napoletano e che facesse le stesse smorfie e le facce che fa lui. Poiché tocca l’argomento della sacra famiglia, avevamo paura che qualcuno ci rimanesse male e noi lo abbiamo alleggerito con le nostre cretinate! Il nostro è un assoluto cazzeggio, è una follia nella follia e bisogna entrare in questo spettacolo con lo spirito giusto. Qui ci divertiamo e abbiamo voglia di far divertire chi ci guarda, infondo è un atto unico che dura solo 1 ora e 10 ed è un’oretta di non pensiero, come se stessimo lì con un gruppo di amici per divertirci insieme”.“Il testo in realtà c’è”, continua Marco, “ma dal primo giorno di prove abbiamo iniziato ad aggiungere qualcosa; chi è venuto alla prima e tornerà l’ultima sera troverà tante modifiche… noi due abbiamo incrementato la scrittura con le nostre gag che aggiungiamo di volta in volta, spesso anche improvvisate. In questo spettacolo trapela proprio la voglia di divertirci insieme sulla scena”.
Non posso non chiedere che progetti hanno per il futuro, dopo una lunga stagione sul palcoscenico per entrambi: “Io in cantiere ho molte cose”, risponde Francesca, “ne ho in mente una in particolare di cui parlo sempre con Marco che vorrei provare a proporre in giro; a ottobre riprenderò Tosca e farò Natale a Capracotta al Teatro de’ Servi”.
Per Marco innanzitutto un grande impegno estivo: “Replicheremo anche quest’anno La Tempesta di Shakespeare al Globe Theatre con Giorgio Albertazzi; poi forse dovremmo riprendere, per il terzo anno consecutivo, la tournée di Aggiungi un posto a tavola, concludendo proprio a Roma. Inoltre c’è sempre la mia collaborazione con Gigi Proietti, che è un altro mio percorso che mi accompagna da circa vent’anni. Anche se io scrivo meno di Francesca, nel tempo ho messo su uno spettacolo a cui tengo molto che si chiama Napoli e ‘na parola, tutto dedicato a Napoli, con tutti i pezzi dedicati a grandi autori napoletani, che appena posso porto in giro con grande piacere. Quest’anno poi ho fatto anche tante regie e in particolare un musical off Broadway che si chiama Ti amo, sei perfetto ma ora cambia!” “E poi spero che faccia la regia di qualche altro mio spettacolo”, confessa ridendo Francesca, “ma comunque, per non sape’ ne legge né scrive, qualche piazzetta con questo spettacolo, in sella al nostro ciuccio ce la faremo sicuramente!!”

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