Chi non ha mai visto il grande musical “Un americano a Parigi” con la regia di Vincente Minelli, dove danzavano e volavano GeneKelly e Leslie Caron? Ebbene, fino al 30gennaio al Teatro Italia si possono rivivere le atmosfere da favola della versione hollywoodiana accompagnate dalle meravigliose musiche di George Gershwin,ammirando le incredibili dote del nostro più famoso etoile, forse uno tra i più grandi,Raffaele Paganini. Avvalendosi della collaborazione di 5 ballerine e 3 ballerini, perla prima volta in versione balletto, vengono riproposti i momenti salienti del film, che nel1951 vinse addirittura 6 Oscar. Siamo quindi catapultati nei suoni e nei colori di un’incredibile Parigi degli anni venti, con le inconfondibili melodie gershwiniane più o meno famose da “Want’ Em You Can’t Get’Em” a “Rialto Ripples” fino alle celeberrime “Rhapsody in Blue”, “The Man I Love” o “Summertime”. L’intento di questo balletto è proprio quello di ricalcare un po’ la storia musicale di Gershwin attraverso proprio la storia di “Un americano a Parigi”. L’eleganza e la classe del nostro primo ballerino, malgrado non sia più un adolescente, tolgono davvero il fiato: tutta la sua esperienza e il suo fascino non sono ingrigiti come il colore dei suoi capelli e ancora rimaniamo a bocca aperta nel vedere con quanta naturalezza esegue le sue infinite piroette o i suoi salti,ammirando come tutti i suoi muscoli in movimento esprimano non solo la professionalità di un grande ballerino ma anche l’entusiasmo e la vitalità di chi alla danza ha dedicato tutta la sua vita, con la voglia di regalare al suo pubblico ma anche a se stesso quel qualcosa di emozionante e di speciale che contraddistingue il suo modo di ballare. Molto bravi anche gli altri ballerini, in parte della Compagnia Nazionale Raffaele Paganini e in parte della Compagnia Almatanz, eleganti e precisi nei movimenti, tutti con una forte base di danza classica e ben diretti dal coreografo Luigi Martelletta.
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